È capitato sicuramente a tutti noi, almeno una volta, di avvertire un forte bisogno di bere dell’acqua per toglierci una profonda sensazione di sete. Quando arriviamo ad avvertire questa specifica necessità, significa che siamo già in una fase di “allarme” in cui il cervello percepisce che c’è troppa poca acqua all’interno del corpo.
Come si chiama questo fenomeno? Disidratazione, e può essere una tra le peggiori conseguenze se trascuriamo il nostro corpo.
Cos’è la disidratazione?
La definizione più facile e comune che possiamo dare di disidratazione è la seguente: la riduzione della quantità di acqua all’interno del corpo, tale da risultare potenzialmente dannosa. Le cause di una potenziale disidratazione possono essere numerose, alcune sono più traumatiche come ad esempio delle emorragie, altre possono essere più dovute ad intossicazioni o patologie organiche, come vomito e diarrea.
Molto spesso però, più di quanto si creda, la disidratazione è il risultato di un lento processo, che ha a che fare anche con le nostre abitudini quotidiane, in cui ci “dimentichiamo” stupidamente di bere anche quando sentiamo di avere sete, oppure mangiamo pochi elementi vegetali, anch’essi grande fonte di acqua.
La disidratazione ha anche potenziali effetti sul nostro corpo. Questi possono andare da un’eccessiva perdita di peso in casi estremi di disidratazione a problemi prolungati con il sistema urinario e possibili insufficienze renali. Per la maggior parte di noi, tuttavia, alcuni segni e sintomi comuni agiscono come un precoce segnale di allarme.
I segni della disidratazione
Vediamo di seguito quali sono i principali segni della disidratazione, che possono aiutarci a riconoscerla senza farla diventare un vero problema:
- Sete: questo è uno dei segni più evidenti che il corpo necessita di acqua. Come detto in precedenza, quando si avverte la sete, si soffre già di disidratazione;
- Urina: Il colore dell’urina in un corpo ben idratato dovrebbe andare da chiaro – trasparente a giallo paglierino, se il colore è più scuro e denso potrebbe indicarci che stiamo bevendo troppo poco;
- Bocca: la sensazione di una bocca secca è un forte indicatore di disidratazione. La saliva è composta al 99% d’acqua e serve anche a mantenere la nostra bocca pulita da eventuali batteri;
- Pelle: un altro indicatore molto importante che tutti possiamo controllare è la nostra cute. Quando si è disidratati, la pelle può diventare ruvida, screpolata, rossa o addirittura perdere la sua elasticità;
- Intestino: l’assunzione di liquidi è essenziale per un regolare movimento intestinale, poiché l’acqua aiuta le funzioni di assorbimento ed escrezione svolte dall’intestino. Quando si è disidratati, si può incorrere anche in stitichezza cronica;
- Pressione sanguigna: il sangue è uno degli elementi più liquidi che abbiamo nel corpo ed è composto per la maggior parte da acqua. Con disidratazione il volume del sangue si abbassa, il che a sua volta riduce la pressione sanguigna causando sintomi come vertigini, svenimenti e persino nausea. La bassa pressione sanguigna può anche scatenare mal di testa, che sono spesso uno dei primi segni di disidratazione, oltre a causare un un aumento dello sforzo cardiaco per pompare il sangue;
- Stanchezza: la disidratazione può portare rapidamente alla stanchezza e all’affaticamento muscolare. Poiché il tessuto muscolare contiene circa il 75% di acqua, i muscoli hanno minor resistenza e possono anche subire più reazioni di crampi durante le sessioni di allenamento.
Come e quanto idratarsi
Spesso come indicazione di massima, standard per tutti, si ritiene che 1,5 litri di acqua al giorno possa essere una buona base di partenza per mantenersi ben idratati. È importante sapere che l’assunzione dei liquidi a noi necessari per vivere in salute non passa solo dal bere acqua, ma anche dall’alimentazione ricca di verdure e frutta. Bisogna invece fare attenzione alle bevande zuccherate, che si ci arricchiscono di liquidi, ma aumentano anche la glicemia e addirittura quelle più a base di caffeina o di soda possono avere un effetto opposto, cioè favorire una maggior espulsione di acqua dal corpo, favorendo paradossalmente la disidratazione dei tessuti.
In linea di massima per poter sviluppare una sana abitudine, è importante iniziare la giornata con una buona idratazione, bevendo quindi un paio di bicchieri d’acqua appena svegli, considerando che superando la notte sono già passate 7/8 ore senza bere. Inoltre, durante la giornata in base ai propri impegni quotidiani, è fondamentale portare con se una bottiglia d’acqua o una tazza (se si lavora ad una scrivania) da cui ogni tanto possiamo bere, magari dandoci delle pause prefissate dal lavoro.
Un altro step molto importante per chi si allena e fa sport, consigliato spesso dai personal trainer qualificati (che hanno frequentato un corso per personal trainer) è bere prima di allenarsi e anche durante le pause all’interno dell’allenamento stesso. Come visto in precedenza, una buona idratazione favorisce il lavoro muscolare e permette di recuperare i sali minerali dispersi con la sudorazione, indipendentemente dalla temperatura esterna.
Conclusioni
I rischi per la salute derivanti dalla disidratazione possono essere numerosi, così come le cause che possono scatenarla. Abbiamo visto quali sono i principali disturbi dovuti ad una carenza di liquidi non dovuta a patologie o lesioni fisiche, vedendo anche quali siano i segnali tipici che il fisico ci manda quando l’acqua che possiede è troppo poca.
Ricordarsi di bere anticipando il forte senso di sete non è complicato e soprattutto deve essere un’abitudine acquisita con coscienza, verso la propria salute ed il rispetto del proprio sistema biologico.
Nei casi di problemi gravi o cause fortemente connesse con l’alimentazione risulta fondamentale una gestione concordata con un professionista della salute, quale può essere un dietologo o un medico, in grado di saper dare consigli con piena consapevolezza della situazione.
La nostra salute, oltre che dal movimento e dal cibo che mangiamo, passa anche dall’acqua che beviamo!