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Una delle cose più importanti per i professionisti che decidono di iniziare a lavorare in palestra o comunque nell’ambito fitness è capire la differenza fra Personal Trainer e Istruttore di Sala.
Le due attività sono molto diverse sia dal punto di vista delle mansioni che delle competenze richieste, ma vengono spesso confuse come se fossero la stessa persona dagli utenti più inesperti.

Un istruttore di sala è un dipendente della struttura che ha il compito di gestire la sala pesi e i suoi utenti in toto, pertanto si ritrova a seguire un ampio numero di iscritti contemporaneamente. Generalmente la retta mensile che un utente paga per accedere alla palestra e allenarsi seguito da un istruttore è intorno ai 40-60 euro al mese. Va da sé con una spesa del genere un utente non può pretendere che un istruttore lo segua in tutto e per tutto durante l’allenamento, in quanto sta pagando per un servizio diverso.

Un personal trainer è invece un professionista, solitamente con partita iva, che segue unicamente l’utente con cui ha preso l’appuntamento per la lezione e che lo sta pagando per quel servizio. L’utente paga infatti al personal trainer un corrispettivo che può variare in base alla città e al mercato dell’area geografica.
Nel Sud Italia dove il reddito medio è più basso il prezzo di una seduta singola generalmente si attesta attorno ai 20-25 € l’ora, arrivando a 40-50 € se ci troviamo in una grande città.
Al Nord Italia le tariffe salgono parecchio, e si può arrivare anche a 80-100€ a lezione.
Il Personal Trainer è quindi un’attività decisamente più redditizia rispetto a quella di istruttore di sala.
Un istruttore di sala guadagna solitamente 6-8 € l’ora, in certi casi addirittura meno. Inoltre l’istruttore di sala è “assunto” con contratti di collaborazione sportiva nelle ASD/SSD.

La Programmazione: differenze

Considerando la diversa retribuzione e la diversa situazione contrattuale è logico che un istruttore lavorerà per le mansioni per cui è pagato e offrirà un servizio diverso rispetto a quello del Personal Trainer. Ad esempio dovendo gestire un elevato numero di utenti le schede di allenamento saranno logicamente più approssimative e non certo individualizzate.
Al contrario il Personal Trainer ha il compito di adattare perfettamente l’allenamento al soggetto che ha davanti, considerando obiettivi, situazione di partenza, precedenti infortuni ed esperienze. Per questo motivo il Personal Trainer necessita di competenze superiori rispetto a quelle di un Istruttore.

Le competenze richieste al personal trainer

Secondo il Sistema Nazionale di Qualifica dei Tecnici Sportivi (SnaQ) è necessario possedere almeno un 2° livello per poter svolgere la professione del Personal Trainer, in quanto è la prima qualifica “autonoma” che consente di esercitare senza bisogno dell’assistenza di un tecnico di livello superiore. Oltre a questi aspetti burocratici la cosa fondamentale è sicuramente la reale necessità di un aggiornamento costante del Personal Trainer, sia individuale che tramite corsi per personal trainer specializzanti.
Mentre l’istruttore riceve sempre lo stesso stipendio a prescindere dal livello della sua prestazione (in quanto è pagato per le ore che svolge in sala) il Personal Trainer ha un guadagno variabile dipendente dal numero di sedute mensili che riesce a fare con i suoi clienti.

Un Personal Trainer è quindi un imprenditore. Un imprenditore di se stesso, perché vende le sue competenze e la sua professionalità, come un medico o un dentista.

Personal Trainer ed Istruttori di sala nel terzo Millennio

Il mercato del fitness ha visto una grandissima espansione negli ultimi anni, spingendo tante persone a buttarsi nel settore del Personal Training sperando di trasformare una passione nel loro lavoro. Questo ha fatto si che il mercato si congestionasse rapidamente, e adesso chi intende svolgere questa professione deve fare i conti con una concorrenza agguerrita in tutti i settori sportivi.
É quindi importante che il Personal Trainer si formi, si aggiorni costantemente e investa sulla promozione della propria attività, anche sui social media che ormai rappresentano uno delle più efficaci strategie di promozione del proprio lavoro.
I Personal Trainer che non riescono a stare dietro all’onda del cambiamento e a costruirsi un buon pacchetto clienti non riusciranno ad andare avanti e saranno inghiottiti dalla concorrenza.

Conclusioni e Consigli

Se volete entrare in questo settore il nostro consiglio è di iniziare come istruttori di sala, che nonostante sia un lavoro poco retribuito aiuta a fare esperienza e rappresenta un ottimo modo per farsi le ossa.
In sala vi troverete davanti le persone più disparate; dal pensionato che vuole passare una mattina in compagnia facendo attività fisica blanda alla ragazzina che vuole costruire un fisico armonico perché troppo magra. Vedrete inoltre persone con diverse patologie o infortuni, che rappresenteranno l’occasione per informarvi su qualcosa in cui in quel momento siete poco aggiornati.

Successivamente potrete pensare di fare il salto di qualità, inizialmente conservando alcune ore di sala che possono essere utili per “reclutare” nuovi clienti e poi passando direttamente a svolgere esclusivamente il Personal Trainer.

Un altro consiglio è di specializzarvi in un ambito specifico. Solo specializzandovi riuscirete a targetizzare la clientela e soprattutto a diventare un opinion leader nel vostro campo.

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