Possono essere diverse le motivazioni che spingono ad intraprendere questa professione, ma sicuramente la passione per il mondo sportivo è la pedana dalla quale partire per fare il personal trainer.
Inoltre, al di là delle cause personali, ci sono anche diverse spiegazioni sul fatto che questa professione sta prendendo sempre più piede.
Sicuramente il boom del settore fitness è fondamentale per questa scelta: è sempre più alta la richiesta di un istruttore personale e di un percorso di allenamento personalizzato da parte di molti utenti delle palestre (o da chi non ha neanche il tempo di andarci in palestra ma necessita di un trainer per allenarsi in casa!).
Oltre alle motivazioni, però, è importante comprendere se chi vuole diventare un PT possiede le qualità per farlo, e sa quali sono i passi da percorrere per lavorare nel mondo del fitness o dello sport, come dei trainer esperti.
Tante questioni, quindi, da affrontare una per una…
Quando ci si chiede perché fare il personal trainer, subito si pensa al prestigio e ai possibili guadagni, dato che rappresenta una professione ricercata e anche ottimamente retribuita al livello medio-alto. Ma, prima di tutto, è una professione che va costruita sul talento.
Di certo, tra i “perché” principali ci sono i desideri di:
Per un aspirante PT, è indispensabile imparare a conoscere bene il settore. Sia dal punto di vista del mercato, per comprendere i possibili guadagni, sia dal punto di vista normativo, in cui è bene sapere quali sono i titoli di studio validi per diventare personal trainer.
Dopo aver ottenuto un diploma da personal trainer, seguendo i corsi di formazione per istruttori di fitness o body building, si può iniziare a esercitare questa professione e, quindi guadagnare, lavorando in un centro fitness o presso una palestra, presso gli alberghi con servizio fitness, navi da crociera, SPA e centri wellness che predispongano servizi di personal training.
Si può lavorare come istruttore in modo costante oppure come libero professionista ovvero come personal trainer privato. In questo caso, si tratta del vero “personal” training, quindi rappresenta un lavoro di responsabilità e di fiducia, che si costruisce nel tempo seguendo un’attività continua nel campo dell’allenamento.
Il guadagno di un personal trainer in ognuno dei due casi, di solito è stabilito in modo orario, e varia in base al fatto che sia un coach dipendente dalla struttura sportiva oppure indipendente.
Chi lavora nelle palestre come trainer, di solito realizza circa 20-25 euro di compenso orario, a fronte di un servizio comune a tutti gli iscritti del centro sportivo. A volte il guadagno è stabilito mensilmente, quando sia una collaborazione continuativa: se l’istruttore si impegna nella palestra ogni giorno 6 ore, ad esempio, e vengono applicati dei contratti standard del settore per la retribuzione.
Un PT che stabilisce un rapporto diretto con i clienti, può guadagnare dai 50 ai 60 euro all’ora se è un personal trainer qualificato. Nel caso di istruttori specializzati che seguono atleti e persone con particolari esigenze, i guadagni possono arrivare fino a 100 euro l’ora, mentre aumentano nel caso di trainer riconosciuti e famosi. Soprattutto, sono molto richiesti e ben retribuiti i coach di grande esperienza anche dal punto di vista della nutrizione sportiva, dato che in molti casi vengono ricercati degli esperti nei programmi di remise en forme, tonificazione e dimagrimento tramite attività sportiva.
Un istruttore privato con un curriculum valido e una specializzazione sportiva, può guadagnare in media circa 80 euro l’ora. In altri casi, il compenso è minore ma perché si sceglie una modalità di training collettivo: per esempio l’istruttore può seguire un gruppo di 5 persone allo stesso livello di allenamento, magari prendendo 150-200 euro l’ora.
Sembra scontato il fatto che si debba avere una buona preparazione atletica ma possederla non sempre può portare ad eccellere questo lavoro. Perché non tutti possono fare il PT?
Per diventare un trainer esperto è fondamentale anche possedere una forte capacità relazionale, anche intuitiva rispetto a come i clienti si approcciano al training. La conoscenza della metodologia deve essere sempre unita all’abilità di insegnarla, dato che è importante seguire i propri allievi con pazienza e massima attenzione.
Oltretutto, è favorito nel training chi è in grado di interagire pure virtualmente, visto che molte delle informazioni e richieste possono arrivare on line. Chi vuole diventare un personal trainer virtuale, deve assolutamente mostrare le proprie capacità tramite blog o siti di riferimento, ed essere in grado di seguire in modo costante i propri allievi anche a distanza.
Insomma, se la base è ovviamente quella di una grande preparazione nel settore dell’allenamento sportivo, per un coach non è meno importante l’abilità comunicativa.
Oltre alla motivazione e alla preparazione, un aspetto fondamentale è quello legato ai titoli per esercitare una professione.
Questo vale maggiormente in un settore dove le normative non sono chiare, e l’unica certezza è la professionalità acquista grazie a un’ottima formazione e un percorso di apprendistato e tirocinio intenso.
Per chi vuole diventare PT, quindi, è bene ribadire che si parte dai corsi di formazione per ottenere un diploma personal trainer riconosciuto a livello nazionale,una qualifica tecnica valida che consente di esercitare la propria attività come collaboratore, dipendente o libero professionista.
Il primo passo importante, perciò, è quello di scegliere una scuola di personal trainer riconosciuta.
Seguire un corso per diventare personal trainer rappresenta il primo step per acquisire competenze essenziali per il proprio lavoro. In un ambito dove la concorrenza è alta, nessuna palestra o centro sportivo potranno dare credito ad un sedicente istruttore senza una formazione valida sul curriculum.
Al di là della legislazione sulla figura del personal trainer, che non chiede titoli di studio obbligatori, questi sono obbligatori perché richiesti del mondo del lavoro. Una realtà dovuta anche in base alle leggi regionali sugli istruttori sportivi, che richiedono per chi vuole lavorare nel settore, dei diplomi di laurea in Scienze Motorie oppure diplomi rilasciati da scuole riconosciute da enti come il CONI, che attestino una valida qualifica tecnica di personal trainer.
Per questo motivo, i corsi per diventare PT di regola sono intensi, rapidi e mirati a costruire la propria specializzazione globale nel settore training.
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